ECCO LA LUCE VIENE, a chi l’ha accolta ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Quand’ero bambino, in alcune chiare sere d’estate, tenevo gli occhi fissi al cielo e immaginavo le stelle combattere col buio per farsi spazio e brillare nel mondo infinito. La prevalenza del nero non mi spaventava perché m’incuriosivano di più le piccole luci che vedevo e che mi sembravano schiette, decise, determinate. A volte percepivo sì qualche titubanza da parte di qualcuna di loro, ma poi mi rendevo conto, che con una migliore osservazione, era la lontananza che mi rimandava l’incertezza. Guardavo il cielo e mi era chiaro come la battaglia fosse lì da sempre e, come un passaggio di consegne, le stelle vittoriose si facevano contemplare dalla storia degli uomini. Oggi non so se per l’inquinamento luminoso o per gli anni che son passati, vedo le battaglie di queste stelle … sotto un’altra luce.
Crescendo, qualcuno a scuola mi disse che le stelle più prossime (ed oggi sappiamo anche quelle delle galassie più lontane anche se non tutte sono ancora conosciute) furono ‘organizzate’ dagli uomini. Le culture più antiche hanno fatto degli astri un riferimento, diventando così segnali di una direzione e un orientamento. Prima ancora dei GPS, infatti, i viaggiatori erano guidati dalle stelle che si erano lasciate chiamare per nome, senza superbia: dall’alto del firmamento era stato per loro un po’ come lasciarsi prendere ma, mentre si facevano trattenere, proprio per la loro grandezza, hanno offerto una guida ai viandanti e ai naviganti, ai pellegrini dei sogni e ai cercatori esistenziali. Stare con loro in alcune notti della mia adolescenza, mi ha educato alla ricerca dei migliori desideri per me e per la mia vita, raffinando i miei bisogni.
Poi, i Magi, hanno fatto di più: si sono fatti attrarre da una stella splendida. Hanno studiato, intrapreso un viaggio, fatto un percorso, sono andati oltre se stessi per cercare di comprendere ciò che li stava seducendo. Hanno creduto in se stessi e nella loro scienza, ma hanno avuto fede anche in ciò che cercavano e che si stava facendo trovare. La tradizione ci dice che erano diversi, che venivano da posti diversi, che portavano cose diverse… erano uniti dalla loro diversità, dalla loro ricerca e dai loro studi comuni e, soprattutto, da questa Stella speciale. Mi piace pensarli come un piccolo drappello di uomini e donne straordinarie che si sono ritagliati un posto originale nel presepio della vita. Hanno vinto la battaglia del buio, della insicurezze e delle paure, si sono orientati tra le stelle scegliendo le migliori per loro e poi, si son fatti attrarre dalla più bella.
L’incontro con la Luce infinita li ha portati su una strada migliore, tutto qui e …scusate se è poco. Ma quale è la strada migliore? Seguono la Stella del proprio cuore dove la scintilla della Luce infinita ha posto il suo seme e dice: “Ecco alzati, rivestiti di luce, prosegui il tuo percorso e tieni accesa la tua fiamma”.
Stare con la Stella, è l’inizio del Cammino nuovo.