La vita è un dono.

Due esercizi per ricordarsene.

Tra la fine e l’inizio di un anno si è sempre soliti fare un po’ di revisioni e di programmi. In questa verifica (fare verità, tentare di mettere ordine alla propria vita anche solo per qualche momento) echeggiano vari richiami verso quello che poteva essere e non è stato e a quello che potrebbe essere ancora e che potremmo generare. Tra queste onde sonore interiori che vibrano sul finire del 2020, suggerisco due esercizi legati fra loro.

L’esercizio delle gratitudine sposta l’ego dal centro della vita, liberando uno spazio essenziale. Ecco perché è importante essere grato e, se ancora lo sono poco o penso che in un anno come questo che è passato non è possibile dire ‘grazie’, posso mettermi alla scuola della Vita per imparare. Infatti, essere vivi e respirare, non è stato chiesto e neppure meritato. Totalmente gratis è l’aria che si respira, la luce, la natura, l’amore… Dal tutto mi è dovuto, al tutto mi è dato, il passo è fatto, basta davvero poco. L’esercizio deve essere costante e, anche questo, è gratuito.

Che dire poi di come il lamento che ci accerchia e ci reclude, porta con sé il peso della recriminazione, la dispersione delle nostre forze a causa delle emozioni negative… la gratitudine rimette in ordine il cassetto del tempo e il passato riduce le sue ombre mentre il futuro si illumina di mille colori. Per annullare il motivo del lamento, l’esercizio è sforzarsi di trovare il modo di dire bene su ciò che mi accade. Bene-dire, per essere grati. Non è semplice ma occorre esercitarsi. Dal lamento alla gratitudine è un risultato di molti passaggi, così come la trama di una tela diventa il tessuto di cui vestirsi. È un allenamento di cui non si potrà più fare a meno, non appena provati i primi benefici.

Più alto e profondo è il ‘grazie’ che riesci a pronunciare, più si aprono gli orizzonti. Mentre l’ego ti accorcia gli spazi, dire grazie sicuramente ti migliora la vita, oltre il 2020, per il miglior 2021 possibile.

Esercitandoci alla gratitudine non ci accomodiamo o ci accontentiamo, ma facciamo sì non tanto che migliori genericamente il 2021, ma che il 2021 sia ‘buono’ davvero, perché ognuno di noi e più grato alla Vita. Riconosciamolo per primi e attorniamoci di persone che vogliono essere grate.